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Il 4 agosto sarà la Notte bianca del cibo italiano e, ovviamente, si festeggerà il celebre Pellegrino Artusi, l’autore che per la prima volta ha fatto incontrare le ricette della tradizione italiana in un'unica grande opera letteraria di cucina, La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene.

In essa si possono trovare ben 790 ricette che l’autore ha collezionato durante i suoi viaggi in Italia e che ha poi fatto replicare dai suoi cuochi personali. È un’opera moderna, che prende in considerazione l’Italia nella sua interezza, come una vera e propria nazione di cui trascrivere tradizioni e peculiarità.

Le ricette vanno dai brodi ai sughi, dalle minestre in brodo alle zuppe, dalle minestre asciutte al riso, dai crostini alle salse, dalle uova ai fritti, fino ai dolci e alle conserve. Alla fine del libro vi è anche una nota con le tradizioni tipiche in base alle festività. Insomma, è davvero un’opera a tutto tondo, che rispecchia la varietà e la peculiarità della cultura italiana.

L’aneddoto che si racconta come propulsore dell’idea del libro è molto divertente: nel 1855 Artusi si recò a Livorno dove contrasse il colera, ma, non sapendo della malattia, diede inizialmente la colpa del suo malessere al minestrone che aveva mangiato precedentemente in una trattoria. Venuto a conoscenza dell’effettiva situazione, decise di scrivere una ricetta del minestrone per restituirgli la gloria che si meritava. Così nacque il manuale conosciuto da tutti come L’Artusi.

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