Come riporta il Sole 24 Ore, negli ultimi due anni il pistacchio di Bronte ha battuto la crisi grazie a un fatturato sempre più in crescita. Scopriamo come e perché.
Una filiera completa
I prodotti a base di questa preziosa materia prima sono sempre più noti. Ad esempio la crema di pistacchio, ma anche le specialità di pasticceria come i torroni e i panettoni. Alle pendici dell’Etna, infatti, non avviene solo la coltivazione e la raccolta dei pistacchi, ma anche la produzione di prodotti tipici di alta qualità. L’unicità sta proprio in questo: la creazione di una filiera completa.
L’oro verde dell’Etna
In Italia la produzione di pistacchio è situata principalmente in Sicilia, in particolare nelle zone delle province di Caltanissetta, Catania e Agrigento. La varietà più celebre e pregiata è certamente quella del pistacchio verde di Bronte D.O.P, che prende il nome dell’omonimo comune posto alle pendici dell’Etna. Il clima della regione e la particolarità del terreno lavico sono ideali per la crescita di questo tipo di pistacchio, ma le difficoltà legate a questo tipo di suolo non rendono possibile la meccanizzazione della raccolta e, quindi, la riduzione dei costi di produzione. Il pistacchio di Bronte è pregiato e costoso proprio per questi motivi. E, infatti, è spesso conosciuto come “l’oro verde dell’Etna”.
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