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La poesia “Le golose” di Guido Gozzano è una vera e proprie ode al rito della colazione italiana e alla varietà di paste che affollano ogni mattina le pasticcerie.

Il recarsi nel bar o nella pasticciera, la difficile scelta della pasta ritornando bambini davanti alla vasta scelta e, infine, l’atto di godersi morso per morso la “preda”. Oltre che una poesia d’amore verso il genere femminile, si tratta sicuramente anche di un’ode al rito della colazione italiana, che nel continuo della poesia elenca le difficoltà del mangiare le paste, come la crema che esce dalla parte opposta al morso o la confettura che rimane sulle dita.

Il cibo, e in particolare la colazione, diventa così uno strumento per rivelare il carattere reale delle persone al di là delle apparenze. “Le golose” è la poesia di Guido Gozzano più paradossale sulle donne, descrive le signore che si concedono una pausa in una pasticceria attraverso l’amara ironia dei desideri della media borghesia che si atteggia alle buone maniere tipiche della classe nobiliare ma che mostra vizi e debolezze tutt’altro che signorili.

Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.
Signore e signorine -
le dita senza guanto -
scelgon la pasta. Quanto
ritornano bambine!
Perché nïun le veda,
volgon le spalle, in fretta,
sollevan la veletta,
divorano la preda.

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