Il Futurismo, movimento artistico nato in Italia agli inizi del Novecento, con il Manifesto della Cucina Futurista scritto da Filippo Tommaso Marinetti, esplorò non soltanto i campi prettamente letterari e artistici, ma anche la musica, il cinema e perfino la gastronomia.
Marinetti nel Manifesto della Cucina Futurista, che pubblicò nel 1931, predicava la totale eliminazione della pastasciutta, così come quella della forchetta e del coltello, in favore di una cucina volta alla chimica, alla creazione di nuovi metodi per ingerire le sostanze nutritive, oltre che alla scoperta di nuovi gusti, nuovi sapori, nuove presentazioni, che stimolassero la fantasia e la creatività.
Il pranzo perfetto doveva dotarsi, inoltre, dell’uso moderato di musica e poesia, mentre doveva eliminare completamente la politica a tavola. È chiaro che la pastasciutta non potrà mai essere cancellata dalla tradizione culinaria italiana, ma lo slancio della gastronomia verso la scienza è stato sicuramente apprezzato e tuttora in espansione.
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