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Canapa vuol dire futuro. Troppo spesso questa pianta viene associata al dibattito sul proibizionismo, dimenticando i numerosi benefici che è in grado di apportare e i mille usi a cui si può prestare.

Fin dal secolo scorso la canapa era diffusa, coltivata e alla base dello sviluppo economico di un gran numero di paesi grazie ai prodotti che da essa si possono ricavare: semi, olio, pasta, biscotti e perfino cioccolato. Tale pianta può essere utilizzata per ottenere oltre 50mila prodotti di diverso tipo. La sua coltivazione e lavorazione non danneggiano l’ambiente, è definita “oro verde” perché è semplice da coltivare e trova migliaia di impieghi.

Lentamente la società moderna sta iniziando a rivalutare tale prodotto e parallelamente cresce il suo utilizzo in vari ambiti:

  • Alimentare: il seme di canapa è il più nutriente che ci sia e contiene tutti e nove gli amminoacidi essenziali. Sono presenti vitamine, fitosteroli, caroteni e minerali. Se utilizzato quotidianamente può aiutare a rafforzare il sistema immunitario e a far abbassare i livelli di colesterolo.Garantisce una protezione in più per il nostro organismo, poiché assume il ruolo di vaccino nutrizionale per il corpo. In contemporanea aumentano le aziende che celebrano il connubio di sapori e nutrimenti tra la pianta di canapa e la nostra sterminata cultura gastronomica;
  • Cosmetica: è un lenitivo e un riequilibrante, combatte i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento precoce. L’olio di canapa può essere usato anche localmente in caso di arrossamenti cutanei applicandolo localmente e massaggiando la parte interessata, oppure sui capelli ancora umidi, come impacco rivitalizzante;
  • Tessile: dalla sua fibra si possono ricavare tessuti per abbigliamento, arredamento, corde e tappeti. È un tessuto di qualità fresco in estate e caldo in inverno. Ha una qualità superiore al cotone: resiste meglio all’usura è più lunga, più assorbente, resistente, isolante e soprattutto meno inquinante;
  • Carta: ad oggi solo il 5% della carta mondiale viene prodotta dalla canapa, sebbene ciò comporterebbe numerosi vantaggi. La fibra della canapa per natura è di colore bianco e la carta che se ne ottiene è già stampabile, questo eviterebbe l’utilizzo di dannosi composti chimici;
  • Benefici per l’ambiente: la sua filiera non produce rifiuti realmente inquinanti o difficili da smaltire, e non causa danni ecologici, apportando al contrario un miglioramento nell’ambiente in cui viene coltivata. Rappresenta un modello di sviluppo sostenibile che comporta l’abbattimento delle emissioni di gas serra, la riduzione dell’inquinamento locale e globale, compreso quello del suolo, fino all’istituzione di una vera e propria economia sostenibile a scala globale e duratura. Semplicemente venendo coltivata, la canapa attiva un processo di fitobonifica, ossia un miglioramento della fertilità dei suoli in qualità di diserbante naturale.

È impensabile che un elemento vegetale così remunerativo e versatile non possa entrare di diritto nei cardini dell’economia di un paese. Percorrere la strada della canapa non è mai troppo tardi.

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