Carciofi alla romana o carciofi alla giudìa? I carciofi, grazie alle mille varietà e usi sono alla base cultura gastronomica del nostro paese che li declina in numerosissime ricette. Ricchi di sali e vitamine, sono fortemente consigliati anche dai nutrizionisti.
I carciofi, con il loro nome che prende origine dall'arabo kharshuf, erano già conosciuti già tra i romani e greci con il nome cynara. Secondo gli usi e costumi del tempo a questa pianta selvatica venivano associati poteri afrodisiaci ed il suo nome viene fatto risalire ad una delle fanciulle sedotte e abbandonate da Giove e poi tramutata tristemente in carciofo.
Tra le ricette più gustose e conosciute non può mancare quella tipica proprio della tradizione guidaico-romanesca: la frittura di carciofi alla giudía. Croccanti e gustossissimi, sono i prelibati protagonisti di ricettari e di memorie culinarie già dal XVI secolo e nascono nel ghetto ebraico della capitale. Tra i terreni di Ladispoli e Civitavecchia infatti venivano coltivate le più pregiate varietà di mammole, ossia carciofi tondeggianti dal gusto delicato e senza spine, facili da cucinare e gustosi da mangiare.
L’altra ricetta che ha reso i carciofi conosciuti e apprezzati anche fuori dai confini nazionali è quella dei carciofi alla romana. La loro particolarità è dovuta sia al fatto che vengano stufati a fuoco basso anziché fritti, che alla piacevole sorpresa che contenuta all’intero: un trito di sapori composto di aglio, prezzemolo e mentuccia. Affondando la forchetta dolcemente si potrà apprezzare tutto il loro gusto.
Proprio a Ladispoli nasce nel 1950, con l’intento di valorizzare i buoni prodotti locali della zona, “La Sagra del Carciofo Romanesco”. Da quel lontano 2 aprile, che portò stampa e curiosi ad apprezzare la primissima edizione della sagra, ogni anno secondo il calendario agricolo e l’andamento della raccolta, la Sagra del Carciofo è un appuntamento fisso nel cuore del Lazio. Questa manifestazione può vantare più di quaranta tentativi di imitazione e continua a omaggiare la tradizione gastronomica e il folklore di Ladispoli entro i confini nazionali e non solo. Nel novembre 2001, grazie alla continua e partecipe attenzione di pubblico e intenditori, il Carciofo Romanesco ha guadagnato la denominazione IGP.
E ora non ti è venuta voglia di qualche ricetta che contenga i carciofi?
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