L’etimologia della tavola è la nuova rubrica di Oltresole che vuole partire dall’origine delle parole che pronunciamo mentre mangiamo, mentre cuciniamo e mentre facciamo la spesa. Un percorso a ritroso, che va dal linguaggio e dal significato delle parole che usiamo di frequente fino a ciò che portiamo alle nostre tavole. Un viaggio che parte dalla lingua per tornare al palato. Parlare di ciò che ci piace mangiare, che ci va di cucinare o che vorremmo provare è una delle nostre attività principali, allora perché non scoprire cosa si nasconde dietro le nostre parole? L’etimologia della tavola inizia questo percorso con una parola fondamentale: Cereale.
In che senso etimologia della tavola?
L’etimologia è lo studio dell’"intimo significato della parola" e nella nostra rubrica L’etimologia della tavola vogliamo portare questo studio delle parole e della loro origine alla nostra tavola, ricercando il significato più profondo e intrinseco di ciò che mangiamo. Partiamo con una bellissima parola: Cereale. Come si legge sul Vocabolario Treccani, la parola Cereale viene dal latino Cerealis che a sua volta deriva da Ceres-ĕris ovvero Cerere, la dea protettrice delle biade.
Chi era Cerere?
Conosciuta anche come Demetra, Cerere era colei che aveva insegnato all’uomo l’uso del frumento. Era, infatti, la dea della terra, della fertilità e della nascita: tutti gli esseri viventi erano considerati suoi doni. Nume tutelare dei raccolti, si pensava che avesse indicato all'uomo la coltivazione dei campi. Per questo motivo spesso veniva rappresentata come una donna severa e solenne, ma allo stesso tempo bella e gentile, con una corona di spighe sulla testa, una fiaccola in una mano e un cesto pieno di grano e frutta nell'altra.
Le piante cereali (aggettivo) o più comunemente cereali (sostantivo) sono piante erbacee (per lo più graminacee, ma anche poligonacee, come il grano saraceno) coltivate per il valore nutritivo dei frutti, o dell’intera pianta come foraggio. I cereali più conosciuti sono il grano o frumento, l’orzo, l’avena, il riso, il mais, il sorgo. Ma il termine cereale, oltre che le piante, viene principalmente usato al plurale per indicare i frutti raccolti.
I cereali: un alimento fondamentale
Come l’etimologia della parola ci suggerisce, i cereali sono alla base dell’alimentazione umana da millenni. Erano, infatti, una colonna portante della vita umana e della sua alimentazione (e degli animali allevati). Oggi l’utilizzo dei cereali in chicchi si è piuttosto ridotto a causa dei ritmi di vita frenetici e sono più comuni i prodotti già trasformati come pasta e pane. Nonostante questo però i cereali continuano a essere un alimento fondamentale, grazie al loro valore nutritivo: contengono tutti i nutrienti di cui la persona ha bisogno comprese vitamine e minerali. Questi elementi permangono in quantità maggiore nei cereali in chicchi, che non hanno ancora subito un processo di trasformazione.
I cereali sono fondamentali per le loro proprietà nutritive: sono una fonte di carboidrati, fibre, vitamine e minerali. Inoltre, molti cereali non contengono glutine, ad esempio il riso, il mais, il grano saraceno, il miglio, il sorgo. Proprio per mantenere integre queste proprietà e per consumare i cereali nel miglior modo, è importante inserire nella propria dieta, oltre ai prodotti a base di cereali già trasformati, anche i cereali in chicchi, per fare incetta di fibre e vitamine. I cereali sono dunque un vero e proprio dono degli dei, come ci insegnano i latini.
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