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Quando il cibo diventa... Letteratura: Elsa Morante

Elsa Morante è una donna che ha vissuto la guerra sulla sua pelle. Ha sempre amato mangiare sebbene il suo rapporto con il cibo fu semplice ed essenziale, a causa delle privazioni patite durante i conflitti mondiali. La scrittrice romana diceva di amare tre emmemare, Mozart e gelato al mandarino.

Nata nel 1912 a Roma, in una famiglia bizzarra, con due padri, uno naturale e lontano, l’altro anagrafico, vicino, ma emarginato, vive nella povertà. Cresce presso la villa di una ricca parente, ma finita la scuola decide di andare a vivere da sola e ritornerà a patire la fame. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, scapperà al sud con il suo grande amore Alberto Moravia, dove vivranno di fagioli ed erbe di campo fino alla fine della guerra.

Nel romanzo “La storia”, la protagonista è proprio la fame, raccontata da una madre disperata che, durante la guerra, nei quartieri popolari di Roma, deve cercare cibo per i propri figli. Ai primi sentori della liberazione, ci sarà un grandissimo banchetto con spaghetti, vero pecorino, pane, carne, ma purtroppo nessuno dei protagonisti sopravvivrà alla pace.

Dopo la guerra, invece, Elsa e Alberto, si trasferiranno a Roma e comincerà il lusso degli anni ’50, tanto da poter assumere una cuoca e andare al ristorante, che diventerà un luogo vivissimo della cultura. Proprio davanti a delle tavole imbandite nascerà e si rafforzerà l’amicizia con Pasolini e Bertolucci.

Elsa Morante non adorerà cucinare, ma amerà sempre mangiare, in particolare pasta e pesce. Alla separazione con Moravia, andrà a vivere da sola e nel terrazzo coltiverà piante di limoni e mandarini. Proprio questi ultimi chiederà di averli anche in clinica sul comodino al momento della morte nel novembre del 1985.

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