“Per favore signore, ne voglio ancora”
(“Please sir, can I have some more?”)
Questa è una delle citazioni più celebri del classico della letteratura Oliver Twist di Charles Dickens, divenuto poi soggetto di vari adattamenti televisivi e cinematografici. Il romanzo, pubblicato a puntate tra il 1837 e il 1839, tratta delle vicende di Oliver Twist, un ragazzino orfano vittima di frequenti maltrattamenti, a partire dall’orfanotrofio dove alloggia fino alla famiglia a cui viene lasciato. La storia del protagonista è una storia di formazione e di rivalsa. Oliver, infatti, nonostante le disavventure, le angherie e le ingiustizie, riesce a trovare il suo posto nel mondo.
La citazione da cui siamo partiti, “Per favore signore, ne voglio ancora”, è il punto di partenza di tutte le vicissitudini di Oliver. Nell’orfanotrofio in cui si trova all’inizio del romanzo, i bambini vivono in condizioni pessime, sono maltrattati e patiscono la fame. Un giorno, quindi, decidono di tirare a sorte chi, tra di loro, sarà quello che dovrà andare a chiedere una porzione in più. Il caso sceglie Oliver, che pronuncia le parole fatidiche. Viene, però, immediatamente punito e concesso in adozione a chiunque lo volesse. Grazie a quella frase, quindi, lascia l’orfanotrofio per scontrarsi con altre ingiustizie e vivere altre avventure, che compongono il romanzo.
La pietanza di cui Oliver chiede il bis nel testo originale viene chiamata gruel, che potrebbe essere tradotto con il nostro zuppa, o ancora meglio pappa. Probabilmente si trattava di porridge, il celebre piatto della tradizione britannica. In questo caso era sicuramente una versione blanda e povera del porridge che oggi conosciamo. Gli ingredienti principali sono, infatti, avena e latte, o cosa più probabile nel caso del romanzo di Dickens, semplice acqua.
Il porridge fa parte della tradizionale colazione inglese. È un piatto povero e semplice, che può essere integrato con tanti altri ingredienti. Ciò lo rende un alimento versatile, gustoso e nutriente. Si tratta di una sorta di zuppa di avena: basta, infatti, mettere in ammollo l’avena in abbondante acqua per qualche ora, scolarla e cuocerla insieme al latte e a un pizzico di sale. Una volta cotta, può essere guarnita e insaporita con ciò che desiderate: frutta secca, fresca, disidratata, ma anche miele o marmellata. E prendetene pure il bis, in onore di Oliver Twist!
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